La comprensione e il suo ruolo nella comunicazione
Quando ci esprimiamo, quando comunichiamo, che sia in forma scritta o orale, che sia attraverso le parole piuttosto che con il linguaggio visivo, parliamo a noi stessi o agli altri? Quanto ci preoccupiamo di essere compresi e comprensibili? Quanto lo diamo per scontato?
Si parla tanto di ascolto, soprattutto ascolto attivo, cioè della parte ricettiva della comunicazione, ma forse un po’ meno di quella attiva, cioè quando siamo noi a veicolare un messaggio non per noi stessi, ma per gli altri.
Il pensiero di Martin Heidegger
Una delle dimensioni esistenziali dell’Esserci (Dasein), cioè dell’essere umano, nel capolavoro del filosofo tedesco Heidegger Essere e Tempo, è proprio la comprensione (Verstehen).
La comprensione heideggeriana non riguarda solo la comunicazione, ma il rapporto dell’uomo, in quanto essere progettuale, con il mondo, che siano cose o altri esseri umani. Il mondo è un insieme di rapporti, rimandi e di significati.
La comunicazione gravita in questo mondo di rimandi e significati per cui la dimensione della comprensione è fondamentale. Una comunicazione veramente efficace deve essere comprensibile perché ci mette realmente in contatto con gli altri.
Penso che la gentilezza e la leadership gentile non possa fare a meno di una sana, efficace comunicazione. La comunicazione ha una fase attiva e una passiva, entrambe importanti. Un leader veramente gentile si preoccuperà sempre di parlare non per se stesso, ma per essere capito dagli altri. Prima di esprimersi il leader si porrà sempre il problema preliminare di analizzare il proprio modo di comunicare per poter essere sempre compreso.
Un leader veramente gentile sarà empatico e calibrerà il proprio linguaggio, il proprio lessico, in modo da farsi comprendere dal proprio interlocutore. Prima di esprimersi avrà sempre l’umiltà di non dare per scontato che il proprio messaggio sarà recepito nella maniera giusta, senza fraintendimenti. Cercherà continuamente conferme da parte dell’interlocutore. Ma la comprensione nella comunicazione non è responsabilità solo di chi occupa posizioni di leadership, ma di tutti. Per esempio, siamo sicuri di aver comunicato in maniera comprensibile i nostri bisogni e i nostri confini? Ci preoccupiamo di essere veramente comprensibili da chi mette il suo impegno nell’ascoltarci?
La comunicazione è un’arte che va coltivata quotidianamente e non è mai acquisita una volta per tutte. Che sia vista dal punto di vista dell’espressione o dell’ascolto, la dimensione della comprensione è fondamentale, perché ci dà la possibilità di entrare realmente in contatto e in sintonia con gli altri. La comunicazione è un mettere in relazione, altrimenti diventa un monologo con se stessi, bisogna innanzi tutto accorgersi che l’altro esiste! In fondo, la maggior parte dei problemi di relazione umana nelle aziende, ma anche nella vita in generale, nascono da difficoltà nella comunicazione, e dalla mancanza di una piena comprensione.