La creatività risorsa comune degli esseri umani
La credenza che la creatività sia una caratteristica rara che possiamo trovare solo in poche menti geniali è abbastanza diffusa. In realtà non è così, la creatività è una delle caratteristiche che ci rende unici e realmente umani.
La consuetudine associa la creatività all’attività di artisti, poeti, magari a qualche scienziato geniale. In base a ciò chi non è in grado di scrivere una poesia, dipingere un quadro o fare una scoperta scientifica non sarebbe creativo.
Per quanto si sia un po’ allargato il campo in cui includere le persone considerate creative, è ancora un pensiero comune non considerarsi creativo perché non si è in grado di applicarsi nei campi dell’arte, della scienza, della poesia o della musica.
Il pensiero di Henri Poincaré e Hannah Arendt
Ma la creatività ha infiniti modi di manifestarsi. La definizione che ne dà il matematico e filosofo francese Henri Poincaré (1854-1912) mi sembra proprio azzeccata e condivisibile. Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove che siano utili.
Il pensiero della filosofa ebrea tedesca Hannah Arendt (1906-1975) afferma l’unicità dell’esperienza individuale umana e la creatività è una delle caratteristiche che distinguono questa unicità. Va da sé che in base a queste considerazioni la creatività è una qualità che è presente in ciascun essere umano, deve solo trovare i canali per manifestarsi.
Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove che siano utili.
Henri Poincaré
Creatività e leadership gentile
Stimolare e valorizzare la creatività di ogni persona del proprio team dovrebbe essere una delle capacità di un leader gentile, tale da distinguerlo da uno stile di leadership più tradizionale e autoritario.
Un leader autoritario, un capo, che dà ordini da eseguire senza troppe discussioni non incoraggerà mai l’attività creativa dei propri collaboratori, anzi tenderà a vederla come una minaccia alla propria gestione del potere.
Al contrario la visione della leadership gentile opera un capovolgimento di pensiero e prassi. Si passa da un tipo di organizzazione gerarchica verticale ad una più circolare in cui chiaramente il leader si prenderà la responsabilità delle decisioni, ma incoraggerà la partecipazione di tutti i membri del team, in modo che possano esprimere le loro qualità migliori e dare un contributo alla realizzazione di un progetto e alla soluzione dei problemi.
Pensate a quanti talenti siano sprecati in un modello di organizzazione verticistico e autoritario e quanto invece una visione più gentile incentiverà il fiorire di talenti e sarà in grado di prevenire il turnover.
Si tratta proprio di un cambio di paradigma che considero rivoluzionario e degno di essere promosso perché ne abbiamo veramente bisogno!