La strada verso il successo non coincide sempre con il riconoscimento sociale.
Non siamo perfetti, non siamo completi, siamo umani. Il successo dovremmo vederlo più nella strada che percorriamo piuttosto che negli obiettivi che raggiungiamo.
Successo e obiettivi
Il successo è uno degli argomenti di cui si parla di più negli ultimi tempi, specialmente sui social. Successo come raggiungimento dei propri obiettivi, soprattutto se sono economici e sociali. Non è un mistero che venga spesso identificato con la scalata ad una posizione di maggior riconoscimento e potere.
Ma viviamo in una società estremamente competitiva, dove per emergere, per avere successo, bisogna lottare per dimostrare di essere migliori degli altri.
Purtroppo, se questo è il metro di giudizio per valutare il successo d una persona, è inevitabile che non possa essere raggiunto da tutti. Avremmo sempre dei vincenti e dei perdenti, soprattutto se faremo coincidere il successo con la scalata sociale. Io tendo sempre a preoccuparmi dei perdenti, per lo meno di quelli che si considerano tali. I perdenti sarebbero coloro i quali non hanno raggiunto, in tutto o in parte, gli obiettivi che si erano prefissati, che magari non erano neppure i loro, ma quelli imposti dal modo di vedere comune. Ma che cosa avrebbero realmente perso?
La strada giusta verso il successo è quella che ci rende felici.
Se ci fissiamo solo sugli obiettivi è certo che, nella migliore delle ipotesi, non riusciremo a raggiungerli tutti e la sensazione che proveremo sarà di fallimento, cioè proprio l’opposto del successo.
Successo e felicità
C’è una via d’uscita? La costanza, la coerenza nel percorrere la strada che abbiamo scelto per la nostra vita nella convinzione che questa strada sia quella giusta perché in armonia con le nostre aspirazioni, capacità e valori. Questo è quello che considero come successo e richiede una grande consapevolezza di se. Ci sono tante persone che seguono con determinazione delle strade che li portano ai vertici della scala sociale, hanno ottenuto il successo e sono comunque profondamente infelici, perché hanno perseguito uno scopo della vita che non era il loro. Un successo che non rende felici non è un vero successo!
Focalizzandoci sul percorso, su cosa stiamo costruendo con pazienza, andando nella direzione che sia giusta per noi e non quella che ci ha assegnato il riconoscimento sociale o il giudizio degli altri, potremmo vedere con più serenità il raggiungimento dei nostri obiettivi senza considerare quelli non raggiunti come fallimenti, ma piuttosto come incidenti di percorso.
In conclusione, il mio modo di definire il successo ha più a che vedere con il processo, con il percorso, con l’evoluzione della propria vita, piuttosto che con il raggiungimento degli obiettivi, per quanto essi siano importanti.
Oltre che con l’affermazione personale questo ragionamento può aver valore anche nell’ottica della leadership gentile. Qui pongo una domanda che lascio aperta: quando un leader gentile può dire di aver avuto successo? La mia risposta nel prossimo articolo.